
Le quotazioni della “vita country” - continua la Coldiretti - sembrano lievitare con un giovane su quattro di età compresa tra i 25 ed i 34 anni che fa l’orto o il giardinaggio, quasi due milioni di under 35 che scelgono di trascorrere le vacanze in campagna, otto ragazzi su dieci che acquistano prodotti alimentari tipici a denominazione di origine e biologici, ma anche un interesse rilevante per le Facoltà legate all’agricoltura e all’alimentazione e il sogno di aprire un agriturismo che è sempre più ricorrente.
E su Facebook - continua la Coldiretti - si moltiplicano i gruppi, dove discutere su come mantenere un orto o fare acquisti alimentari di qualità al giusto prezzo nei mercati degli agricoltori, fattorie, cantine e agriturismi, come quello di “Coldiretti Giovani Impresa”.
Nel 2009 sono nate più imprese agricole che industriali. “Questo dato - ha detto Piergiorgio Quarto, presidente Coldiretti Matera e giovane imprenditore - conferma che il settore primario sta attraversando una fase di profondo cambiamento. Dal vecchio modo di fare agricoltura si è passati a un allargamento delle attività: dalla semplice coltivazione ed allevamento a quella di trasformazione e vendita, alla cura dell’ambiente, didattiche, ricreative e sociali. Molte aziende tradizionali non hanno retto la globalizzazione e altre, invece, si sono modernizzate rispondono alle nuove richieste come la sicurezza alimentare e ambientale dei cittadini. La ricetta per superare la crisi è investire in agricoltura coniugando vecchi sapori e nuovi saperi puntando su una filiera agricola tutta italiana a vantaggio dell’agricoltura e dell’economia dell’intero Paese”.
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