
La mostra, nell’autorevole spazio di Palazzo d’Errico, presenta una serie di capolavori dalla collezione, affiancati a opere di arte contemporanea (Jota Castro, Sandro Chia, Piero Gilardi, Douglas Gordon, Philippe Parreno, Anri Sala, Sergio Vega), per un rapporto sinergico tra passato e presente, che illustra la fisionomia e la storia della collezione, caricata di nuovi significati metamorfici grazie all’arte contemporanea.
La rassegna, caratterizzata da un articolato impianto storico e teorico, si pone come un progetto ambientale in cui lo spazio espositivo viene allestito attraverso linguaggi espressivi differenti in un'atmosfera di ibrida espressività che, nel tempo, dal Cinquecento alla contemporaneità, diventa linguaggio, poiché le opere sono comunicazione. Un confronto fra opere d’arte secondo un approccio comparatista-diacronico per similitudini e ricorrenze, con l’obiettivo di offrire confronti carichi di suggestioni e interessanti spunti di riflessione sull’energia e le potenzialità che l’opera d’arte riesce a conservare nel tempo.
In questo quadro e attraverso il concept di costituzione della Fondazione SoutHeritage come “fondazione espansa”, questo importante progetto culturale prende vita negli spazi di un luogo storico e simbolico della Basilicata che la fondazione contribuisce a vivificare: Palazzo d’Errico un nuovo spazio museale regionale moderno nell’esprimere una nuova concezione di museo, oltre che nella conservazione delle opere anche come ambiente in cui fruizione estetica, ricerca e sperimentazione, riescono ad accrescere la cultura del territorio e unire la materialità dell’opera d’arte all’immaterialità della sua funzione politica e intellettuale.
A più stretto contatto con la creatività locale è invece il progetto satellite Appendix presentato presso la Cappella del Purgatorio, il cui titolo ribadisce la funzione di gemmazione diretta dalla mostra presentata negli spazi della pinacoteca. Anche questo progetto, a cura di Lucia Ghidoni, nato per la promozione della creatività che lavora sul territorio, crea un dialogo tra ricerca artistica attuale e gli elementi storicamente consolidati esposti nella mostra Oltre il Moderno. Le opere in situ degli artisti coinvolti (Bruno Di Lecce, Donato Faruolo), creano riferimenti e suggestioni che ribadiscono a più riprese lo spirito del nuovo progetto di promozione e valorizzazione della collezione, che intende proporsi come luogo vitale aperto anche alla creatività del territorio.
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