
Il romanzo, ambientato in BASILICATA, racconta le vicende parallele di Marco Laviano (in epoca romana) e Andrea Salinatore (tra la guerra d’Etiopia, la seconda guerra mondiale e il secondo dopoguerra). Marco è un romano di adozione: è stato infatti raccolto da piccolo, dopo che la sua famiglia è stata dispersa da un attacco dei pirati. Diventato ufficiale dell’esercito, viene mandato in Lucania a tenervi il controllo di Roma durante la sanguinosa guerra che vede contrapposta la città che si avvia a diventare “caput mundi” agli antichi abitanti della BASILICATA. Mentre è assente dal suo presidio la vendetta dei suoi stessi compatrioti si compie implacabile: i suoi soldati sono uccisi, nemmeno la moglie è risparmiata. Marco non resiste allo spettacolo, il dolore lo abbatte. Sarà seppellito nella fortezza che era chiamato a presidiare, e una lapide ricorderà il suo nome. Passano venti secoli e nel frattempo nessuno è entrato nella torre, un luogo tetro da cui si diffondono voci indefinite che spaventano la popolazione. Il contadino e pastore Andrea Salinatore, discendente del centurione, è ossessionato da incubi in cui vive un’esistenza non sua, una vita antica da cui è lontano e in cui, pure, si immedesima. Dopo le guerre in Etiopia e Libia, le visioni lo spingono verso la misteriosa torre, dove si reca in compagnia di un mago. Sarà un cammino verso i fantasmi del passato, culminante in una rivelazione che Andrea non potrà raccontare.
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