A “Le Valli del Teatro” doppio appuntamento con “Le memorie di una brigantessa” per la regia di Giulia Gambioli con Peppe Viggiano e Rocco Sabia. Domani, venerdì 12 marzo, alle ore 20.30 al Centro Polifunzionale di SANT’ARCANGELO. Sabato sera si replica, alle ore 22.00, al Teatro Pino di MOLITERNO. Ne “Le memorie di una brigantessa” Serafina Ciminelli, la “Druda” del Brigante Antonio Franco, è davanti alla porta del carcere di POTENZA dove ha appena finito di scontare venti anni di detenzione per brigantaggio, rea solamente di essere stata l’amante del capobrigante di FRANCAVILLA SUL SINNI.
Il monologo, accompagnato da canti e brani musicali, è la rievocazione storica di una rivolta e dell’illusione del popolo meridionale di liberarsi, tramite il brigantaggio, dell’occupazione piemontese e delle angherie secolari dei Galantuomini. Serafina, figlia di uno di questi, racconta dei cinque anni di vita trascorsi nei boschi accanto ad Antonio Franco e alla sua banda, della nascita di loro figlio, del tradimento e della cattura, della fucilazione del suo uomo e dei vent’anni trascorsi lì dentro. Le vicende e i fatti narrati traggono spunto da documenti e fonti storiche (alcune delle quali spesso tralasciati dalla storiografia ufficiale) ai quali si uniscono storie e racconti tramandati dalla tradizione orale. In scena gli attori rappresentano un quadro storico complesso e controverso, fatto di continui drammi, di capovolgimenti, di giustizie sommarie, di ingiustizie, di morti ammazzati, di speranze e di libertà.
Il monologo, accompagnato da canti e brani musicali, è la rievocazione storica di una rivolta e dell’illusione del popolo meridionale di liberarsi, tramite il brigantaggio, dell’occupazione piemontese e delle angherie secolari dei Galantuomini. Serafina, figlia di uno di questi, racconta dei cinque anni di vita trascorsi nei boschi accanto ad Antonio Franco e alla sua banda, della nascita di loro figlio, del tradimento e della cattura, della fucilazione del suo uomo e dei vent’anni trascorsi lì dentro. Le vicende e i fatti narrati traggono spunto da documenti e fonti storiche (alcune delle quali spesso tralasciati dalla storiografia ufficiale) ai quali si uniscono storie e racconti tramandati dalla tradizione orale. In scena gli attori rappresentano un quadro storico complesso e controverso, fatto di continui drammi, di capovolgimenti, di giustizie sommarie, di ingiustizie, di morti ammazzati, di speranze e di libertà.
L'allestimento è a cura della compagnia professionale lucana “La Mandragola Teatro”. Partners della rassegna, a cura dell’Associazione “Le Valli del Teatro”, la Regione Basilicata, la Provincia di Potenza, il Programma Operativo Val d’Agri e i Comuni di Satriano di Lucania, Moliterno, Sasso di Castalda, Stigliano, Marsicovetere e Sant’Arcangelo.
Non mancate!
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