lunedì 6 aprile 2009

A Potenza la mostra "Via Crucis"

Potenza - In serata, alle ore 20.00, nella Galleria civica di Palazzo di città sarà inaugurata la mostra fotografica curata da Don Vito Telesca, vicario generale dell'Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano- Marsiconuovo. Scatti sulla XIII giornata mondiale della gioventù di Sidney 2008. Nell'arco di tempo, venti volte secolare, della pietà mariana è difficile trovare un poeta, un pittore, uno scultore, grande o mediocre, che non si sia rapportato con i temi sacri della Vergine Maria in assonanza alle sensibilità teologiche e spirituali che la Chiesa ha di volta in volta espresso. Il medioevo rappresenta senza alcun dubbio il tempo in cui è possibile far nostra l'ingenua e commossa espressione degli affetti alla vergine per il Figliuolo nella natività o del dolore della Madre nella passione e morte di Cristo. Il tutto ci viene tramandato dalle laudi, dal canto gregoriano, dall'innografia, dall'iconografia, che attraverso una ricerca improvvisa e appassionata del bello lasciano gli antichi modi di esprimere il soprannaturale propri del primo millennio e si affidano al naturale, chiedendo alla bellezza fisica e alla natura di aprire un nuovo cammino che conduca alla trascendenza. Ma è specialmente a Iacopone, che bisogna rivolgersi , perchè in lui il misticismo dei laudari raggiunge l'acme e che, per la tensione spirituale da cui muove e per la sublimità del contenuto, non ha eguali nella poesia religiosa del tempo.Nella sua lauda drammatica della Passione il tempo e lo sviluppo dei fatti sono abbreviati in uno scorcio efficace: L'azione è ridotta a pochi quadri: l'arresto, la condanna, la salita al Golgota, la crocifissione, su tutto la Madre dolce e straziata che domina la scena e per la quale Iacopone trova accenti grandi di sollecitudine affettuosa e di fede materna. Il brevissimo dramma dalla semplice architettura dà l'impressione d'un capolavoro abbozzato.E' questo capolavoro che mi sembra di immaginare quando l'alba della domenica manda i suoi primi bagliori e nell'aria gelida di una strada, si levano altri canti e pianti. Si ripetono le nenie antiche del dolore terrestre di cui si è letto in qualche libro, altri tragici tempi ed altro ed uguale dolore, proprio come l'ossessione delle madri che piangono e cantano "Ridatemi il mio figlio". Sono le madri di oggi che stringendo tra le loro braccia il corpo esamine del proprio figlio continuano a chiedere al passante, quasi icona inconscia della pietà mariana: "ponete mente a lo meo dolore".La via Crucis a cui ha assistito un imprecisato numero (circa 500.000) di giovani convenuti a Sydney da tutto il mondo ha ripresentato in maniera mirabile l' icona della pietà mariana. Il titolo della presente mostra fotografica, che racconta questo momento straordinario della giornata Mondiale della gioventù "Sydney 2008", vuole essere una chiave di lettura che a me sta particolarmente a cuore ma che non esclude altri suggestivi riferimenti dati dallo straordinario scenario delle crocifissioni e dalle foto che ritmano la discesa dalla croce.
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