martedì 20 luglio 2010

JAQUELINE ZEITZ, DELLA GUIDA DUMONT, FINO AL 28 LUGLIO ALLA SCOPERTA DELLA BASILICATA…

Solo il sole sembra muovere l’aria bollente che esala dalla “fossa del bersagliere”, mentre i calanchi tutt’intorno abbracciano Aliano e i suoi abitanti in cerca di un po’ d’ombra. In questo suggestivo paesaggio desertico, si aggira lesta una donna visibilmente germanica. E’ il week end più caldo di luglio e Jaqueline Zeitz giunge nei luoghi letti più volte sulle pagine di Carlo Levi. E’ a caccia di passato e di presente per raccontare a sua volta la Basilicata in un volume della casa editrice Dumont, leader dell’editoria turistica in Germania e in Europa. La presenza della Basilicata nel catalogo Dumont è l’ennesima azione del piano di internazionalizzazione dell’Apt per penetrare al meglio nel mercato turistico tedesco, una guida d’alto prestigio e di massima competenza che possa narrare la particolarità di questa terra a livello artistico, culturale, culinario e “mitico”. E’ dalla leggenda, infatti, che la giornalista Jaqueline vuole cominciare la propria narrazione.
Dal 5 luglio i sandali di Jaqueline Zeitz battono la terra di Basilicata e la percorreranno fino al 28 del mese, quando avrà visto e sentito tutto ciò che le servirà per scrivere la guida. Prima tappa è stata, logicamente, Matera, poi Metaponto, Policoro, Tursi e Craco. Oggi, 16 luglio, è il turno di Aliano. Il paese più coltivato nell’immaginario della giornalista, grazie al racconto di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli” e alla pellicola omonima firmata da Francesco Rosi.
« Io ho letto Carlo Levi e mi sono innamorata dello spirito di questo popolo e sono contenta che, nonostante il presente, esso sia ancora come lo descrivono quelle pagine -dice Jaqueline- Qui si avverte un sentimento forte tra la terra e la gente. Qui abita il mistero del passato, ed è questo che voglio scoprire. Il resto del Sud Italia è diverso dalla Basilicata: non ha un tale attaccamento alla terra. Terra che significa “origine”, “genesi” di ogni civiltà- spiega la giornalista- Qui c’è il deserto, non sembra neanche l’Italia, ma la gente è ancora qui. Mentre le zone costiere sono più legate al mare e a un turismo vacanziero, l’entroterra lucano ha qualcosa di unico, di ancestrale: è “un sempre qui”. La vita moderna esiste, ma “l’altra” c’è ancora – conclude Jaqueline, cercando di precisare un’emozione, uno spirito, un carattere di quello che sarà il suo racconto- Questo essere “ancora e sempre qui” fa nascere qualcosa che al Nord non si respira, non si tocca: qui nasce la passione. Tutte le persone qui hanno una passione!». Per cercare di capire e condividere questa “passione lucana”, questo tragico sentimento che sfiora la morte per conquistare la vita, la teutonica donna è in cerca di simboli, riti e “incantesimi” che permettono a questa gente di rimanere così in relazione con la terra. Cerca “masciare” o indizi della loro esistenza. Cerca “munaciedd” a cui poter sottrarre il cappello. Cerca tutto il Mito e la Leggenda che sono l’anima più profonda di questo entroterra lucano. Jaqueline cerca la Magia che fa ballare e mietere con i cicli della luna.
“Chi cerca trova” e la tedesca è subito accolta dalle “case con gli occhi” di Aliano. L’antropomorfismo delle dimore, le spiegano, è dovuto a una vecchia credenza – ecco il mito che riemerge dall’anima antica- secondo la quale chi abitava in case che non avessero la “faccia” veniva colpito dal “malocchio”. Sopra la base leggendaria la spiegazione razionale, moderna: il camino (il naso) veniva costruito all’esterno delle abitazioni per recuperare spazio all’interno; le finestrelle (gli occhi) servivano da mensole e non venivano mai aperte e la bocca (l’ingresso)?...La bocca conserva il segreto che separa il mito dal “logos”.
Quale commozione entrare nella casa di chi quel mito ha penetrato! Jaqueline, in silenzio e con occhi quasi lucidi, varca la soglia della casa di Carlo Levi e si gode la veduta di quel terrazzo ispiratore: da una parte i desertici calanchi e dall’altra la verdeggiante natura del Pollino. Due coesistenze, due terre: l’una e l’altra vita.
Ancora altre tracce: le maschere tradizionali del Carnevale alianese. Ancora la “terra” che rimanda la sua eco in una festa tutta tribale e ciclica. Come ciclico è il nascere e il morire delle passioni che animano la gens lucana: la visita al cimitero per onorare le spoglie del suo cantore. Una tomba raffigurata dallo scrittore-pittore in un suo quadro e realizzata tale e quale da coloro che lui ha reso “magicamente” celebri.
Qui si ferma il viaggio di Jaqueline tra le pagine del libro amato. Ma la viaggiatrice già è avvinta dai brividi di Castelmezzano, il paese dei “maghi”, e di tanto altro “Sud e magia” da ritrovare e ricantare: «Devono venire in Basilicata tutti coloro a cui piace viaggiare per conoscere il mondo e la terra, quelli a cui non interessa il clamore dei posti noti ma l’originalità del “particolare” – chiosa la giornalista- Quando si arriva qui non bisogna “passare” ma ci si deve “fermare” e sostenere lo sforzo di andare verso il sole». Jaqueline si avvia verso altri luoghi lucani con la filosofia ispiratrice della propria casa editrice che, riprendendo André Gide, sa che “Uno non scopre nuove terre senza rinunciare a perdere di vista la riva per un tempo molto lungo”.

Avere nel catalogo Dumont la guida sulla Basilicata è uno degli obiettivi più prestigiosi del piano di promozione dell’Apt per quel che riguarda il mercato turistico tedesco. La Dumont nasce nel 1948 e dal 1968 produce specialmente guide per i viaggi di alta qualità. L'intero gruppo ha generato un volume d'affari di circa 180 milioni di euro nel 2009. Leader del mercato tedesco e dell’intera Europa. Le guide Dumont possono definirsi “letteratura da viaggio” perché sono caratterizzate da un’elevata individualità e cosmopolitismo, ma soprattutto dalla costante ricerca di “coltivare lo spirito del viaggiatore”. Gli interessi dell'individuo e il comportamento dei viaggiatori determinano il contenuto e il disegno delle guide Dumont. Da qui il motto fondante della casa editrice: “si vede solo ciò che si conosce” e la ricerca accurata degli autori per tutto ciò che costituisce l’essenza più profonda di un paese: dall’arte alla cultura, dall’enogastronomia alle feste, dalle tradizioni alla religiosità di un popolo.
La Germania è un mercato consolidato per il turismo in Basilicata. L’Apt è presente da oltre 20 anni all’ ITB di Berlino e da tre alla F.R.E.E. di Monaco, ha un proprio sito web in lingua con una carta illustrativa di 27 punti nella regione , approfondimenti, links e commenti dei viaggiatori.
Considerando che i tedeschi sono campioni del mondo come viaggiatori e che l’Italia, dopo la Spagna, è la più amata destinazione nel Mediterraneo, la guida Dumont sarà un utile strumento incentivante e didascalico per il corposo flusso di turisti tedeschi in Basilicata.
Comunicato stampa APT Basilicata
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