sabato 21 marzo 2009

Probabili Segni Templari nella chiesa di San Francesco di Potenza

Nel continuare le sue ricerche, il giovane studioso D’Andrea Giovanni, volto a studiare la presenza Templare in Basilicata, si è imbattuto in altri simboli che potrebbero essere ricondotti ai Templari. Secondo lo studioso, sempre nella città di Potenza sarebbero emersi altri elementi che potrebbero essere ricondotti ai Templari, oltre a quanto era stato già detto da parte del giovane studioso, della presenza del simbolo che secondo studiosi rappresenta il fiore dell’apocalisse, nella chiesa di San Michele di Potenza, simile ad un altro presente nell’Incompiuta di Venosa e in altre chiese Templari fuori regione, e che secondo studiosi sarebbe da iscriversi ai Templari e anche forse di un probabile riferimento del basamento dell’acquasantiera con tre teste al Baffometto venerato dai Templari. Sempre nella città di Potenza, nel centro storico non poco distante dalla chiesa di San Michele, presso la chiesa di San Francesco, sarebbero emersi altri elementi, che potrebbero rinviare ai Templari: affianco al portone d’ingresso della chiesa, sul lato destro nei decori della muratura a metà altezza, è disegnata all’interno di un riquadro una croce “ricrociata”, molto simile a quella riscoperta dall’Ordine dei Templari a Vaglio, e vista la coincidenza delle due croci-crociate, anche quella di Potenza potrebbe riferirsi ad una presenza Templare. L’altro elemento risulta essere rispettivamente le due acquasantiere poste all’entrata sui due lati, che presentano all’interno la tipica rappresentazione del pesce, antico simbolo cristiano, e sui lati esterni della circonferenza dell’acquasantiera sono presenti quattro croci patenti all’interno di altrettanti rispettivi cerchi; e anche queste due acquesantiere possono avere qualche legame con i templari,visto anche l’uso da parte di quest’ultimi delle varie croci patenti. Alla luce di quanto è stato detto, secondo D’Andrea, nella città di Potenza si potrebbero collegare ai Templari: la chiesa già nota agli studi di Santa Maria del Sepolcro, San Michele e San Francesco.
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