Partiranno il 14 maggio a Calvello (Potenza) le riprese del film 'Il Ragioniere della Mafia', tratto dall'omonimo romanzo di Donald Vergari (noto al pubblico televisivo come inviato di 'Striscia la notizia') e diretto da Federico Rizzo che, mescolando fatti reali a verosimili, racconta la storia di Angelo Bianco (Lorenzo Flaherty). Un ragioniere di trent'anni, di origini pugliesi, che a Milano, ai giorni nostri , riceve una 'proposta che non puo' rifiutare' e che lo portera' a gestire i profitti, su scala mondiale, di una holding formata dalle maggiori organizzazioni criminali italiane. Angelo accetta questa nuova esistenza come un condannato a morte ma, col tempo, subira' anche il fascino di un potere mai immaginato prima e, coordinando operazioni sempre piu' rischiose , si ritrovera' a vivere momenti al limite del surreale. Nemmeno la sfida con i narcotrafficanti colombiani e la riorganizzazione di un vero e proprio piano di marketing per superare la crisi del dopo Falcone e Borsellino, saranno sufficienti a placare la sua voglia di andare sempre oltre le regole del gioco. Il ragioniere e' nato libero e vuole morire libero, la sua ultima grande sfida sara' quella di uscire vivo dalla Mafia. Al fianco di Flaherty , il veterano Tony Sperandeo ed Ernesto Mahieux, tra i piu' apprezzati attori italiani (David di Donatello per 'L'imbalsamatore' nel 2001). Tra i ruoli femminili, grazie alla collaborazione con Patrizia Mirigliani e la struttura di Miss Italia, saranno presenti anche Francesca Testasecca (Miss Italia 2010) e Alessia Tedeschi (Miss Sorrisi e Canzoni Tv 2011). La pellicola, prodotta dalla Elleffe Group, girata tra la Basilicata, la Puglia, New York, Miami e il Sudamerica, sara' diretta da Federico Rizzo, giovane regista autore di una decina di film, tra cui 'Fuga dal call center', alla cui colonna sonora hanno partecipato Caparezza, 'Tre allegri ragazzi morti' e 'Le luci della centrale elettrica'.
venerdì 4 maggio 2012
BASILICATA SET DE "IL RAGIONIERE DELLA MAFIA"
BASILICATA SET DE "IL RAGIONIERE DELLA MAFIA"
martedì 17 aprile 2012
IL NUOVO SINGOLO DEI SONOHRA AMBIENTATO A MATERA
IL NUOVO SINGOLO DEI
SONOHRA AMBIENTATO A MATERA
Da oggi possiamo finalmente ascoltare e
ammirare il nuovo singolo dei Sonorha “Si chiama libertà”, che anticipa
l’album “La storia parte da qui” in uscita il prossimo 15 maggio.
Il video, interamente realizzato nel Parco
delle Chiese Rupestri di Matera, è stato realizzato con la partecipazione
di Hevia, celebre suonatore di cornamusa asturiana, che torna sulle scene
musicali italiane dopo quattro anni di assenza.
Per vederlo clicca QUI.
lunedì 16 aprile 2012
POTENZA: PROROGATA LA MOSTRA “MICHELE TEDESCO. UN PITTORE LUCANO NELL’ITALIA UNITA”
POTENZA: PROROGATA LA MOSTRA “MICHELE TEDESCO. UN PITTORE LUCANO
NELL’ITALIA UNITA”
Pinacoteca Provinciale di Potenza
Piazza Europa, Potenza (Pz)
Vernissage: 18 febbraio 2012, ore 11:30
Chiusura: 13 maggio 2012
La mostra presenta per la prima volta l’opera di Michele Tedesco, uno dei protagonisti della scena artistica del secondo Ottocento e del primo Novecento italiano cui finalmente si dedica l’approfondimento storico e artistico che da tempo si attendeva.
L’evento, per tanto imperdibile, ricostruisce la vicenda biografica di questo pittore schivo e raffinato che si forma artisticamente a Napoli, vicino a Cefaly, Palizzi, Morelli, e che nel 1860 approda a Firenze al seguito della Guardia Nazionale partecipando in prima persona agli eventi risorgimentali, come molti artisti a lui vicini, per poi fare rientro a Sud, prima a Portici e poi a Napoli, continuando senza sosta quella ricerca pittorica che lo porta ad esporre con successo nelle principali città d’arte italiane ed europee.
In questo quadro si delinea il percorso espositivo che abbraccia tutte le fasi della lunga esperienza artistica del pittore lucano: dalle prime prove giovanili, al soggiorno fiorentino con i macchiaioli, vicino ad Abbati e Signorini sin dalla prima stagione di Castiglioncello, ai viaggi in Europa, dove entra in contatto con i circoli artistici tedeschi e quelli vittoriani di Londra, fino al rientro a Napoli, fra la scuola di pittura e l’Accademia. La mostra riserva particolare attenzione anche alla presenza e all’influenza della pittrice tedesca Julia Hoffmann, di cui sono presenti due opere, che Tedesco sposa nel 1873 e con la quale condividerà aspetti rilevanti della produzione artistica.
In una sezione dedicata, infine, l’esposizione di Potenza presenta un nucleo di dipinti sui temi risorgimentali che intende fare luce sul grande sostegno offerto dagli artisti meridionali all’Unità d’Italia e, nello stesso tempo, evidenziare aspetti peculiari del loro sguardo sul Risorgimento.
Tel. 0971 469477
e-mail:contatti@tedescoinmostra.it
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Ubicazione:
Piazza Europa, 85100 Potenza, Italia
XIV SETTIMANA DELLA CULTURA - 14/22 APRILE 2012: LE INIZIATIVE IN BASILICATA
XIV SETTIMANA DELLA CULTURA - 14/22 APRILE 2012: LE INIZIATIVE IN BASILICATA
Ritorna la Settimana della Cultura, l'appuntamento annuale del MiBAC che coinvolge enti, associazioni culturali, strutture museali, archivi e biblioteche in uno sforzo giocoso volto a ricordare l'impegno costante di chi vuole tutelare e valorizzare tutto quello che, comunemente, è sentito come bene culturale. Anche la XIV Settimana vede la partecipazione di componenti diverse che, pur perseguendo obiettivi e finalità specifiche, concorrono, in questa occasione, a creare un progetto corale di grande fascino che lo slogan della settimana "la cultura è di tutti, partecipa anche tu" efficacemente sintetizza.
Le iniziative programmate, una quarantina, sono il frutto di una politica culturale diffusa che vede operare gli enti locali, a cominciare dalla Regione, nel campo dei beni culturali con la convinzione che essi rappresentino sia un tesoro da tutelare e conservare che una risorsa da utilizzare, sapientemente, a favore dell'economia locale. Una parte significativa delle iniziative tende a coinvolgere i giovani in programmi educativi; questo è un aspetto di particolare rilievo che sottintende un attento lavoro preparatorio, realizzato d'intesa con le istituzioni scolastiche, per migliorare il rapporto tra i cittadini ed il loro patrimonio storico artistico e per spingere i ragazzi a considerare la rilevanza e l'attualità dei siti e dei musei che abitualmente frequentano senza comprenderne appieno la valenza.
Tra le iniziative di particolare interesse occorre ricordare la presentazione del rinnovato allestimento del Museo Nazionale d'Arte Nazionale Medievale Moderna della Basilicata e la mostra "La terra inespugnabile" che, attraverso documenti d'archivio del Commissariato civile della Basilicata, narra le trasformazione d'inizio Novecento del territorio a seguito dell'attuazione della legge "Zanardelli", trasformazioni che segneranno profondamente la storia della Basilicata, delle istituzioni e dei rapporti sociali.
Mostre, presentazioni di restauri, convegni, riaperture di musei, visite guidate completano il panorama dell'offerta delle iniziative della Settimana della Cultura nella regione.
Durante la Settimana è previsto l'ngresso gratuito in tutti i siti statali del Ministero (archivi, biblioteche, musei e aree archeologiche) ed in quelli che aderiscono all'evento.
Per info sulle iniziative in Basilicata clicca QUI.
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POTENZA: MOSTRA "IL MONDO DI FEDERICO II NEI VOLTI E NEI LUOGHI CHE LO HANNO FATTO GRANDE"
POTENZA: MOSTRA "IL MONDO DI FEDERICO II NEI VOLTI E NEI LUOGHI CHE LO HANNO FATTO GRANDE"
Inaugurata alla Biblioteca Nazionale di Potenza la mostra “ Il mondo di Federico II nei volti e nei luoghi che lo hanno fatto grande” che rimarrà aperta fino al 15 maggio 2012, con i seguenti orari: lun-ven 9-13 e 15-19 ; sab. 9-13.
“ Il mondo di Federico II nei volti e nei luoghi che lo hanno fatto grande”, realizzata con diversi pannelli raffiguranti i luoghi cari e i personaggi contemporanei del grande imperatore.
Questa mostra, evidenziano le curatrici, Mariangela Adurno e Patrizia Macrifugi, nasce dall’idea di dover svolgere un’azione di stimolo suscitando nel visitatore la curiosità ad approfondire alcuni aspetti della poliedrica personalità di Federico II, piuttosto che proporre contenuti definiti ed esaustivi.
I pannelli, pertanto, intendono mettere in evidenza alcuni dei protagonisti che entrarono in relazione con l’imperatore svevo, sia per sostenerlo che per avversarlo, e che seguirono Federico nel suo peregrinare, a volte, passando anche per il Castello di Lagopesole.
Ma, l’esposizione vuole anche evidenziare come il maniero di Lagopesole non sia stato un progetto isolato di edificazione non militare ma sia stato, piuttosto, parte di una serie di presidi federiciani dello stesso tipo sviluppatosi lungo l’asse dell’antica via Herculea.
Una sezione della stessa, realizzata in chiave tridimensionale, sarà visitabile, a partire dal 19 aprile, nelle Sale del Castello di Lagopesole.
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Ubicazione:
Via del Gallitello, 100, 85100 Potenza, Italia
POTENZA: GOMMALACCA TEATRO PRESENTA “METAMORFOSI DELLA SENSAZIONE”
POTENZA: GOMMALACCA TEATRO PRESENTA “METAMORFOSI DELLA
SENSAZIONE”
Prima residenza: Estetica del gesto.
(APOF-IL, Via dell’Edilizia 15 – Potenza)
Il progetto di residenza teatrale della compagnia sarà accolto dal Festival Città delle Cento Scale. Il laboratorio si svolgerà nello spazio/officina APOF-IL di Potenza e vedrà il coinvolgimento di spettatori e artisti che abbiano voglia di incrociare e condividere la ricerca di Gommalacca Teatro.Metamorfosi della sensazione si svilupperà lungo più sessioni di lavoro, ognuna delle quali sarà conclusa con uno studio pubblico. Estetica del gesto, prima tappa della residenza, sarà presentata alle 17 di sabato 21 aprile –Giornata Nazionale C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea), a cui parteciperanno Alberto Iacovoni (direttore IED Roma) e Francesco Scaringi (presidente Basilicata 1799).
Giorni di residenza: 23-24-26-27 aprile, dalle ore 14 alle ore 18 – APOF-IL.
25 aprile, teatro lungo il fiume Basento.
28 aprile, presentazione 1° studio – APOF-IL.
Sei giorni di incontro e laboratorio in cui, partendo dalle tecniche del teatro della scrittura, parleremo del corpo che muta.
Del nostro corpo che conosciamo, o di corpi che abbiamo visto trasformarsi, o del corpo di Gregor Samsa, che un giorno da essere umano si svegliò trasformato in un insetto, ne La metamorfosi di Franz Kafka.
Lavoreremo sulle parole letto, l’occhio, la mano, profumi, mare, muri, morbido, scatola, interruzioni.
Useremo le tecniche dell’improvvisazione teatrale, dei giochi e delle relazioni all’interno di un gruppo.
Scopriremo il luogo che ci ospita, gli oggetti e la storia che lo abitano.
Incontreremo il pubblico che, l’ultimo giorno, vorrà condividere l’esito del nostro percorso.
suggestioni da: La metamorfosi Franz Kafka – Francis Bacon. Logica della sensazione Gilles Deleuze
PER PARTECIPARE ALLE GIORNATE DI RESIDENZA E’ NECESSARIO PRENOTARSI CONTATTANDO LA COMPAGNIA
tel. +39.0971.1830838
mob. +39.393.4358108
IL LIUTAIO LUCANO MORTO SUL TITANIC E IL SUO SEGRETO
IL
LIUTAIO LUCANO MORTO SUL TITANIC E IL SUO SEGRETO
Quando la mattina del 10 aprile 1912 Alfonso Meo Martino, liutaio e maestro di violino lucano, salutò moglie e figli iniziando un lungo viaggio che lo avrebbe dovuto condurre fino a New York, forse non portava con sé soltanto il prezioso bagaglio ma anche un inconfessabile segreto. Si imbarcò dal porto di Southampton nella contea dell'Hampshire proprio di fronte all’isola di Wight. Scelse una cabina di terza classe, laggiù, sotto la poppa, che pure tra le più economiche era una sistemazione che gli consentiva un certo agio: pagò per il biglietto 13,1 sterline (che al cambio di oggi varrebbero circa 1300 euro). In terza classe, per dire, si trovava posto anche a 3 sterline. E questo a dispetto del lusso che trasudava dal resto del transatlantico, l’inaffondabile Titanic, che quel giorno era al suo viaggio inaugurale.
Il nome di Alfonso Meo Martino, classe 1864, ufficialmente nato a Potenza (o forse a Vaglio di Basilicata anche se di lui all’anagrafe non si trova traccia), spunta oggi nell’elenco delle 37 vittime italiane del terribile naufragio avvenuto esattamente cento anni fa. Era il 15 aprile 1912 : gli italiani imbarcati erano 40 e solo in tre sopravvissero. Tra i 1512 morti nel viaggio verso l’America, quelli italiani erano tutti settentrionali tranne lui, meridionale e lucano. A differenza di gran parte degli altri connazionali, Alfonso Meo Martino non faceva parte dell’equipaggio. Loro erano in gran parte camerieri, cuochi, inservienti, e il posto più in alto in grado era quello di Gaspare Gatti, responsabile dei ristoranti della White Star che aveva arruolato gran parte del personale di cucina.
Lui no: Alfonso era un viaggiatore a tutti gli effetti. Sebbene andasse in terza classe, si presentò all’imbarco vestito in modo elegante: abito completo di colore blu, occhialini sul naso e orologio d’argento nel taschino. Nel portafoglio aveva 15 sterline e qualche moneta d’oro mentre nel bagaglio custodiva una piccola tabacchiera di argento.
E poi il violino. Lo aveva fabbricato con le proprie mani, nella sua bottega in Old Christchurch road al numero 95 di Bournemouth, nel Dorset: un piccolo laboratorio per la costruzione e la vendita di strumenti musicali che gli aveva consentito in pochi anni di conquistare una fama giunta persino oltre i confini del Regno Unito. Ed infatti quel violino era destinato ad un cliente che viveva a Washington del quale non si è però mai saputo il nome. Nel naufragio del Titanic il liutaio morì, intrappolato nella sua cabina di terza classe, settore della nave dalla quale solo in pochi riuscirono a salvarsi giacché il comandante aveva chiuso a chiave il cancello di uscita. Una orribile procedura che si sospetta venne attuata per consentire ai passeggeri di prima e seconda classe di raggiungere per primi le pochissime scialuppe disponibili. Altri sostengono invece che fosse prassi dell’epoca rinchiudere i viaggiatori più poveri in una zona isolata delle navi: quelli del Titanic infatti non sarebbero scesi come tutti gli altri al molo 59 di Manhattan, ma sarebbero stati sbarcati sulla banchina di Ellis Island dove sarebbero rimasti in quarantena, come prescriveva la legge americana, a scanso di malattie.
Comunque andò, il liutaio lucano non ebbe scampo. Il suo corpo venne recuperato alcuni giorni dopo l’affondamento del transatlantico. Prima venne semplicemente indicato col codice “201” e descritto come «uomo di circa 55 anni, capelli e baffi scuri». I suoi resti furono trasportati ad Halifax (in Canada), finalmente identificati e infine sepolti con nome e cognome nel cimitero locale di Fairview. Era il giorno 10 maggio 1912, esattamente un mese dopo la sua partenza. Non è chiaro se la famiglia nel Dorset abbia mai chiesto la restituzione del corpo. Si è invece saputo che avanzò richiesta di risarcimento alla compagnia White Star Line proprietaria del Titanic, per una somma di 1459,95 dollari, anche se non è chiaro quanto poi abbia davvero ottenuto. Comunque poco rispetto alla richiesta di risarcimento presentata ad esempio da Irene Wallach Harris che perse nel naufragio il marito, Henry Burkhardt Harris, produttore di teatro di New York, e che chiese a titolo di danni un milione di dollari. O come la signora Charlotte Wardle Drake Martinez Cardeza, miliardaria divorziata, che chiese alla White Star Line un risarcimento di 177.352,74 dollari: non per la perdita di vite umane ma per l’insopportabile smarrimento dei suoi bagagli. La triste storia del liutaio lucano Alfonso Meo Martino, potrebbe dunque finire qui. E nelle rarissime cronache disponibili che riportano il suo nome, questa storia effettivamente è così che si conclude. Al pari di gran parte delle storie degli altri 36 italiani morti in quel naufragio e alle quali nessuno ha mai dedicato speciale attenzione.
Eppure a scavare tra i documenti, la vicenda personale del maestro di violino si tinge di mistero. A cominciare dal motivo del viaggio. Alfonso Meo Martino doveva consegnare a Washington il violino che gli era stato commissionato da un cliente americano, e questo lo sappiamo. Ma perché invece di imbarcarsi personalmente (e affrontare spese e disagi) non lo spedì con un semplice pacco sfruttando proprio il modernissimo servizio postale diretto che il Titanic metteva a disposizione? Quel 10 aprile 1912 il transatlantico trasportava 3814 sacchi postali, a riprova che il sistema era ben collaudato.
Secondo punto. Alfonso Meo Martino amava viaggiare ma non lo faceva quasi mai da solo. Generalmente tuttavia non era la moglie Emily Jane Innes ad accompagnarlo, ma la figlia: per sua fortuna quella volta la ragazza non c’era. Ma perché proprio allora aveva scelto (o era stata indotta) a rimanere nel Bournemouth nonostante l’eccezionalità del viaggio? E poi: a chi erano destinati un misterioso orologio da donna in oro e ben otto anelli che l’uomo custodiva con tanta cura al punto da essere poi ritrovati addosso al suo cadavere?
Il mistero si infittisce ulteriormente quando si scorre la lista dei passeggeri. Alfonso Meo Martino acquistò il biglietto numero 11206, pagandolo 13,1 sterline: un prezzo che in realtà corrispondeva al biglietto per una persona in seconda classe. Ma perché lui con la stessa somma venne relegato in terza? Forse non viaggiava solo? Scorrendo il registro di imbarco si scopre che il liutaio lucano forse viaggiava con un neonato. È scritto chiaramente e salvo un errore dell’addetto alla registrazione, non c’è possibilità di equivoco: “Alfonzo Martino un adulto e un neonato”. La presenza del bebè viene indicata con una “X” segnata amatita nera nella colonna accanto al nome, e sembra aggiunta in un secondo momento se non altro perché è diverso il colore rispetto alla penna usata nelle altre annotazioni. Curiosamente però non vengono indicati né il nome e neppure l’età del piccolo, procedura seguita invece con ogni altro passeggero-bambino: qualche riga più giù, ad esempio, viene registrato Philip Aks, del quale viene annotata anche l’età, 8 mesi e mezzo, e il cui nome ricomparirà fortunatamente anche nella lista dei sopravvissuti.
Insomma era davvero solo un viaggio di affari quello che portò Alfonso Meo Martino a imbarcarsi sul Titanic? E se è vero che portava con sé un bambino, di chi era figlio? E perché viaggiava senza che nessuna delle donne di famiglia lo accompagnassero nonostante l’esigenza di accudire il piccolo? E che fine ha poi fatto il bambino? In terza classe, secondo un’attenta ricerca condotta da Claudio Bossi che da anni studia nei dettagli la tragedia del Titanic, viaggiavano ufficialmente 81 bambini: il più piccolo aveva 5 mesi, il più grande 12 anni (oltre i 12 anni i passeggeri venivano indicati genericamente come adulti). Tra questi bambini i morti furono 51. Nessuno però tra i piccoli imbarcati in terza classe risulta essere di nazionalità italiana. Questa circostanza, insieme a quella “X” aggiunta all’ultimo minuto sul registro e all’assenza di qualunque nome, fa ritenere che il neonato che portava con sé Alfonso Meo Martino (se è corretta l’annotazione scoperta sul documento dell’imbarco) in realtà non venne mai registrato. Un clandestino in fasce quindi. Ma che forse, miracolosamente, si salvò.
La storia fa un salto di 97 anni e ricomincia nel 2009. Il nome di Alfonso Meo Martino rispunta a sorpresa sul web, nel sito americano Ancestry.com specializzato in ricerche genealogiche e frequentato da milioni di utenti che vanno a caccia di antenati. Chi cerca di risalire alle origini del maestro lucano è Nicole B., forse cittadino britannico, che sul conto di quell’uomo sembra aver già scoperto qualcosa. Ad esempio che Alfonso aveva un fratello gemello di nome Antonio, e che probabilmente appena nato aveva lasciato la Basilicata insieme ad un altro fratello, Gaetano, trasferendosi con la famiglia a Parigi dove per alcuni anni aveva posato come modello per alcuni celebri pittori. Già allora aveva la passione per il violino mentre Gaetano studiava l’arpa. Fino alla nuova emigrazione, questa volta con destinazione Inghilterra: prima a Oxford, poi a Londra e infine nel Bourthmonth dove aprì una bottega di liutaio. «Sto indagando su Alfonso Meo Martino e sulla sua morte sul Titanic – scrive Nicole su quel sito – perché sospetto che mio nonno fosse un suo figlio illegittimo».
E qui per così dire la storia riserva il suo colpo di scena. Dunque il liutaio lucano Alfonso Meo Martino forse aveva un figlio illegittimo che sicuramente gli sopravvisse fino ad età avanzata, al punto da essere diventato nonno. Un segreto privatissimo che l’uomo deve aver gelosamente custodito fino all’ultimo se a distanza di 100 anni se ne cercano ancora le tracce chattando sul web. E allora il dubbio diventa legittimo: e se fosse proprio quel figlio illegittimo il misterioso bambino che il maestro di violino portava con sé nel suo viaggio verso l’America? Un neonato forse affidato ad altri (magari ad una coppia di viaggiatori di prima classe) che al momento del naufragio ebbero la forza, o anche soltanto la possibilità, di caricarlo su una scialuppa e portarlo in salvo.
Come andarono davvero le cose probabilmente non lo si saprà mai. Del resto la vicenda del liutaio lucano, e quella del piccolo clandestino sopravvissuto al Titanic, sembrano solo dettagli se rapportati alla smisurata tragedia di quel naufragio. Anche se il mito del super piroscafo dei ricchi dopo un secolo riesce a sopravvivere proprio così: perché il suo carico di storia adagiato sul fondo dell’oceano, rilascia incessantemente frammenti di umanità. E quelli come minuscole bolle si staccano dal relitto, iniziano a galleggiare e lentamente risalgono fino a noi.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
lunedì 2 aprile 2012
LA RAPPRESENTAZIONE DEL SACRO IN BASILICATA
Ecco gli appuntamenti con le più suggestive rappresentazioni della passione di Cristo durante la Settimana Santa in Basilicata.
RAPOLLA – 4 APRILE 2012 ore 16.30
ATELLA – 5 APRILE 2012 ore 16
BARILE – 6 APRILE 2012 ore 15
VENOSA – 6 APRILE 2012 ore 17
MASCHITO – 6 APRILE 2012 ore 15:30
RIONERO IN VULTURE – 7 APRILE 2012 ore 10
RAPOLLA – 4 APRILE 2012 ore 16.30
ATELLA – 5 APRILE 2012 ore 16
BARILE – 6 APRILE 2012 ore 15
VENOSA – 6 APRILE 2012 ore 17
MASCHITO – 6 APRILE 2012 ore 15:30
RIONERO IN VULTURE – 7 APRILE 2012 ore 10
mercoledì 28 marzo 2012
martedì 27 marzo 2012
100% BASILICATA SOSTIENE LA CUCINA LUCANA
100% BASILICATA SOSTIENE LA CUCINA LUCANA
Nella giornata di ieri, l'Associazione 100% BASILICATA ha partecipato all'appuntamento annuale con la cucina lucana dell'Associazione Cuochi Potentini (ACP).
Durante la serata di gala, tenutasi presso La fattoria del parco a Potenza,
protagonista indiscussa è stata l'enogastronomia lucana.
Questo il menù:
Carpaccio di manzo marinato con prugne, toma e songino
Bruschette croccanti con mousse di melanzane e pomodori secchi
Rollatina di coniglio all’emulsione di extravergine di oliva e
mentuccia con chicchi di melograno
***
Risotto mantecato al radicchio e sbriciolata di salsiccia
Trofie con pomodorini infornati e ricotta
***
Sfoglie di lonza alle erbe aromatiche con provola affumicata e
funghi gratinati e cicorietta spadellata
***
Crostatina calda ai frutti di bosco su crema
al moscato del Vulture
***
Vino rosso Aglianico di Basilicata
Spumante Moscato
Alla presenza del Presidente Vicario della
Federazione Italiana Cuochi, Giuseppe Casale, e del Presidente dell’Unione Regionale
Cuochi Lucani (URCL) e dell’ACP, Rocco Pozzulo, nonché dell’Assessore della
Provincia di Potenza Nicola Valluzzi e del Direttore de La Nuova del Sud, Mimmo
Parrella, sono stati mostrati i riconoscimenti ricevuti negli ultimi mesi dall’ACP
a livello nazionale ed internazionale:
- - il fusillotto di bronzo vinto dalla Lady Chef
Daniela Moscarelli al Concorso Pasta Rummo a Sapore (Rimini);
- - le due medaglie d’argento vinte dallo chef
Gerardo Bonelli al Concorso Internazionale di Marina Carrara e al Concorso “Cuoco
dell’anno 2012” ad Erba;
- - la medaglia di bronzo vinta dal Team under 23
dell’ACP al Concorso Internazionale di Marina Carrara;
- - la medaglia d’argento, quella di bronzo e il
diploma di merito vinti dagli under 23 dell’ACP come singoli al Concorso
Internazionale di Marina Carrara.
Un
importante riconoscimento è stato dato ai due ristoranti storici di Potenza, la
Trattoria Triminiedd e la Trattoria Zi Ming, per l’impegno e la passione che da
anni impiegano nel mantenere viva la tradizione culinaria lucana.
Un
ringraziamento particolare è andato anche alla nostra Associazione 100%
BASILICATA, che fin dalla sua costituzione ha sostenuto l’enogastronomia lucana
e tutte le iniziative di divulgazione e valorizzazione della stessa.
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